Mo je faccio er Marketing-Mix

La nuova formula segreta per il successo.

Il Marketing, come la moda, la pubblicità ecc. non è immune da cambiamenti, tendenze e aggiornamenti.La parola più in voga nell’ambiente adesso è il Marketing-Mix. Ricorderete tutti il famoso cucchiaio del pupone contro l’Olanda, ma che cos’è il cucchiaio? C’è chi dice sia una specie di finta, chi un vero e proprio mindset. Abbiamo provato ad analizzarlo momento per momento, attimo per attimo riconducendolo anche alla vita di tutto i giorni.

  1. Guardare il portiere negli occhi – Quando si guarda qualcuno dritto negli occhi, gli si dimostra innanzitutto di non temerlo, se poi questo, non ricambia lo sguardo e addirittura abbassa gli occhi, è fatta, ha già perso.
  2. Prendere una grande rincorsa – Aumentare di qualche passo la rincorsa, farà pensare di voler calciare molto forte, così da arrivare a grande velocità sulla palla e lasciare al portiere il minor tempo possibile per pensare.
  3. Allargare le braccia e prendere un bel respiro – Se avete calciato una palla almeno una volta nella vita, saprete benissimo che allargare le braccia è molto utile a mantenere la giusta posizione e coordinazione. Per quanto riguarda il respiro invece, come prima di ogni sforzo, ci viene naturale trattenere l’aria per poi lasciarla andare al momento dello slancio. In alcuni casi, la cosa è molto soggettiva, c’è chi gonfia addirittura le guance. Altri invece, si mordono il labbro. Qualunque sia il vostro modo di esprimere lo sforzo, la mimica facciale lo evidenzierà inevitabilmente.
  4. Il timing – L’ultimo passo, è quello decisivo. Tutte le cose che abbiamo detto in precedenza, se effettuate troppo presto, troppo velocemente o troppo lentamente, lasceranno intuire che ci sia qualcosa di strano. L’unico modo per simulare al meglio un tiro di potenza, è convincersi anche nella testa che si sta per effettuarlo, a patto che, all’ultimo secondo, ci ricordiamo di cambiare idea. Per ingannare gli altri, in questo caso il portiere, dobbiamo prima di tutto “ingannare noi stessi”. Per evitare di essere traditi dal nostro stesso corpo, dobbiamo convincerlo che stiamo per fare davvero quello che poi alla fine non faremo.

Cosa c’entra tutto questo con il Marketing-Mix?

Meme Messi

Niente, ma con le strategie di vendita, c’entra eccome.

Diciamo che il più delle volte, oltre alla competenza, conta anche e soprattutto come ci si presenta e si conduce la trattativa. Ci sono due attori, chi calcia, ovvero il venditore, e chi para, il cliente. In una trattativa seria e senza trucchi, diciamo che il cliente e chi offre il bene/servizio, dovrebbero essere dalla stessa parte, dovrebbero appunto.

Quindi come si riconosce un venditore di fumo?

sbalordita con occhiali

CUGINATI

DA

SOLO

Nato per difendere i più deboli dalle oscure forze del male, il nostro mini corso ti renderà immune dai cialtroni e i venditori di fumo.

– Prime due lezioni gratuite

– 10 lezioni totali da 1/h

– Orari comodi da concordare

La metafora del cucchiaio e del Marketing-mix è per evitare che facciate la fine di Van Der Sar, ovvero finire con le chiappe a terra mentre guardate, quando ormai è troppo tardi, il pallone insaccarsi alle vostre spalle senza che possiate fare più nulla per evitarlo. Un esempio è rappresentato da chi usa paroloni incomprensibili e non vi spiega poi effettivamente cosa e soprattutto come, andrà a fare quello per cui vuole essere pagato.

I principi che non passano mai di moda, alla base del concetto stesso di marketing, sono sempre gli stessi: le 4 leve su cui si fonda, non sono mai cambiate dalla sua nascita nel 1959 ad opera dell’economista italiano Giancarlo Pallavicini, ovvero le famose 4 P.

PRODUCT – Il prodotto/servizio deve essere in linea con la domanda che vi sarà chiara solo dopo una ricerca di mercato. Questo è soggetto a un ciclo di vita, diviso in varie fasi, ognuna delle quali dovrà essere supportata da una diversa strategia(marketing strategico)

PRICE – Il prezzo è come l’ago della bilancia. Tenendo conto dei costi di produzione, bisogna individuare fino a che punto il nostro target è disposto a spendere per acquistarlo, tenendo soprattutto conto dei competitors, dei punti di forza e debolezza.

PLACEMENT – La distribuzione è il luogo in cui speriamo che domanda e offerta s’incontrino. Bisogna tener conto dei canali di vendita, dell’eventuale logistica dei trasporti, gli assortimenti e il tempo in cui riusciamo a replicare questi cicli.

PROMOZIONE – Il nostro punto preferito è senza dubbio questo. Come si dice in questi casi, ultimo ma non per importanza. Le forme di comunicazione che si decidono di adottare, possono essere più o meno efficaci e saranno solo e soltanto gli obiettivi raggiunti a dirlo. Questi ultimi meriterebbero un capitolo a parte, come ad esempio, valutare una strategia social in base ai like…un cucchiaio a tutti gli effetti.

Speriamo con questo articolo di aver dato il nostro contributo a chi dovesse aver bisogno di un’agenzia di comunicazione e non solo.

Ricordate che guardare il vostro Totti dritto negli occhi potrebbe non bastare, quindi fate ben attenzione a quello che vi dicono e soprattutto promettono.